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Olio essenziale pino giapponese: il bosco in casa!
La vita nelle giungle di asfalto – le nostre città – e il consumo di alimenti lavorati industrialmente si accompagna a un distacco dal mondo naturale che stiamo pagando caro in termini di malattie e nevrosi diffuse.
Olio essenziale pino giapponese: per riconnettersi con la natura
Anche se le statistiche dicono che la durata media della vita è cresciuta, ci rendiamo conto che un’esistenza prolungata farmacologicamente è spesso carente e mortifica lo spirito oltre che il corpo.
Shinrin-yoku
In Giappone – un paese assimilabile all’Italia per densità di popolazione e alta industrializzazione – si è da tempo incoraggiata la pratica del bagno nel bosco, elevata al rango di terapia (Shinrin-yoku).
Tuffarsi nell’ecosistema boschivo e farsene permeare comporta l’assorbimento per inalazione delle sostanze emesse dalle piante, e questo semplice fatto induce un senso di benessere che va oltre la sensazione transitoria e induce reali cambiamenti nella fisiologia.
Le "immersioni arboree" avrebbero dunque lo scopo di recuperare una connessione olistica con un’entità vegetale che ha il potere di promuovere il riequilibrio dei fattori vitali ed emozionali.
Le conifere sono le grandi protagoniste di questo metodo, dato che gli oli essenziali ricavati dai loro aghi condividono una gamma di proprietà preziose per contrastare gli effetti nocivi di uno stile di vita globalizzato.
Tra questi oli sono molto apprezzati quelli estratti dalle piante della famiglia delle pinacee, ovvero pini e abeti, utilizzati in molte culture tradizionali per gli effetti calmanti e stabilizzanti.
Entrambi i generi comprendono molte specie che, con caratteristiche individuali, ancora in gran parte da scoprire, sono portatori di virtù antistress e ansiolitiche, innalzamento della risposta immunitaria, antibatteriche, antiinfiammatorie e antiossidanti.
Olio essenziale pino giapponese di Durga
Durga ha scelto l’Olio Essenziale di Pino giapponese (scientificamente parlando il "pino" giapponese è in realtà di un abete, Abies sachalinensis: il nome scientifico fa riferimento all'isola di Sachalin, dove è autoctono come nelle isole Curili e nell'nell'Hokkaidō) quale componente di uno dei prodotti della sua linea di Oli Essenziali, omaggiando il contributo offerto dalla cultura giapponese per l’affermazione di una visione olistica.
Questa ha il grande merito di essere consapevole che le radici dell’ethos popolare affondano in un humus naturale – un sostrato connesso con le specificità naturali di un territorio – che necessita di essere curato e alimentato, e soprattutto con il quale occorre mantenersi in sintonia.
Questo vale sia a livello fisiologico che spirituale.
Inoltre, nutrire il proprio humus non avrebbe effetti positivi soltanto localmente ma, come vedremo, iniziative di purificazione ecologica, che le piante sono in grado di svolgere, e che possono agire a livello planetario, innescando un processo a ritroso e disinnescare così quei processi di deterioramento in atto attivi su tutto l’ecosistema terrestre, riassunti sotto la definizione ormai tristemente nota, di cambiamento climatico.
Non è retorica, questa, ma si tratta di dati concreti che, se letti con acume e coraggio speculativo, possono indicare la strada per uscire dall'impasse attuale, dal circolo vizioso in cui inquinamento e riscaldamento globale stanno azzerando le prospettive di sopravvivenza sulla terra.
L'Olio Essenziale di Pino giapponese
Molte proprietà dell’Olio Essenziale di abete sono comuni anche a quello di pino in quanto si tratta di alberi della stessa famiglia che contengono quantità variabili di pinene e altri componenti (bornyl acetato, canfene, limonene, beta-phellandrene…) che, sia pure nelle variazioni da specie a specie e addirittura anche in relazione alle stagioni e agli habitat locali, danno loro un imprinting comune che si riassume nelle seguenti macro potenzialità che, sia pure descritte come separate, sono in realtà collegate tra loro:
Proprietà Antibatteriche e antisettiche
Si tratta di proprietà comuni alla maggior parte degli oli essenziali, tuttavia ogni pianta contribuisce nella sua specificità, unendo la sua nota a una sinfonia più ampia.
Inoltre, tenere sotto controllo germi e batteri tramite gli oli essenziali non significa distruggerli in modo radicale, favorendo la nascita di ceppi super resistenti, ma piuttosto gestirli in modo equilibrato, come si fa in natura da milioni di anni.
Il fenomeno epidemico è probabilmente soltanto una conseguenza dell’intervento perturbante dell’uomo, delle sue azioni non dettate da un istinto sapiente, ma da una volontà di dominio sull’ambiente. L’alfa-pinene è una delle sostanze tipiche delle specie di abete e pino, cui è dovuta l’efficacia antibatterica.
Antinfiammatorie
Questa valenza – dovuta alla presenza dei monoterpeni – unita a quella antibatterica, accelera la guarigione delle ferite. Nelle affezioni respiratorie è coadiuvante contro il mal di gola e come espettorante facilita l’espulsione del muco.
Si può inalare o applicare sulla zona pettorale tramite una sostanza vettrice, anche in combinazione con altri oli essenziali. Inoltre, allevia dolori muscolari e articolari; in una medicina del futuro l’Olio Essenziale di abete potrebbe far parte di formulazioni antinfiammatorie alternative alle odierne di sintesi, portatrici di pesanti controindicazioni.
Prevenzione osteoporosi
I monoterpeni (tra i quali pinene, bornilacetato, canfora) presenti in alcune piante aromatiche tendono a inibire l’azione degli osteoclasti, proteggendo le ossa.
Esperimenti condotti su topi femmina, cui erano state asportate le ovaie, hanno dimostrato che gli animali erano protetti dall'assottigliamento osseo grazie ai monoterpeni. [Fonte: Common herbs, essential oils, and monoterpenes potently modulate bone metabolism - PubMed - NCBI]
Anche l’Olio Essenziale di abete esercita un’azione riparatrice sui tessuti ossei: ne aumenta la densità ed è utile nella prevenzione e cura dell’osteoporosi.
Applicato sulle zone interessate (tramite olio vettore), accelera la guarigione delle fratture.
Detossinanti e antiossidanti
L’Olio Essenziale di abete è un grande purificatore del corpo, stimolando la diuresi e l’eliminazione di sostanze dannose. Stimola dunque il metabolismo con una conseguente ripresa della risposta immunitaria.
Le tecniche disintossicanti si traducono infatti in una maggiore reattività dell’organismo e in un rallentamento dell’invecchiamento.
Tutte le cellule del corpo hanno così la possibilità di fare un ‘tagliando’ e – cosa ancor più meravigliosa – ciò avviene per effetto di un processo naturale che ci riconnette all'intelligenza del cosmo, senza forzature né artifici.
Gli antiossidanti funzionano come spazzini cellulari e sono preziosi e per la prevenzione, e talvolta anche per il trattamento di molte malattie dovute alla presenza di radicali liberi che alterano il funzionamento dei sistemi del corpo. Anche certe problematiche oculari come la degenerazione maculare senile possono trarne beneficio.
Prevenzione del cancro
Collegate alle funzioni di pulizia cellulare svolte da molti oli essenziali, si evidenziano anche proprietà citotossiche e antimutagene.
Anche l’Olio Essenziale di abete – come altre piante della famiglia delle pinacee – sembra possedere tali qualità. In attesa che un’adeguata sperimentazione accerti le specie più dotate in tal senso (per il momento le indicazioni sono a favore della specie Abies balsamea) conviene comunque utilizzarlo, da solo o in combinazione con altri oli, confidando che il mantenimento di un efficiente metabolismo cellulare costituisca già di per sé una strategia preventiva di eventuali alterazioni e degenerazioni.
Protezione dell’atmosfera
Last but not least, ecco una formidabile proprietà sovrapersonale – ma con enormi ricadute positive per la collettività – dell'olio essenziale di Pino giapponese.
Ricerche condotte in Giappone hanno dimostrato che l’Olio Essenziale estratto dalle sue foglie aghiformi ha una capacità di gran lunga superiore rispetto ad altre essenze di rimuovere dall'atmosfera il diossido di azoto.
Questa sostanza è un agente altamente inquinante, responsabile di gravi conseguenze per la salute: legandosi ai pollini esaspera le manifestazioni allergiche con incremento di malattie come asma ed enfisema.
Il diossido di azoto è neutralizzato da sostanze come il beta-phellandrene e myrcene, costituenti dell’olio essenziale, che inducono processi di coagulazione nelle sue molecole che diventano più grandi e perdono il loro potenziale dannoso.
Il processo è assolutamente naturale e non presenta alcuna ricaduta negativa!
In Giappone si fa molto affidamento sulla concentrazione di Abies sachalinensis in alcune zone, come quella di Hokkaidō, tutelata come un polmone verde in grado di contrastare gli effetti dell’inquinamento.
Incrementare le riserve naturali di conifere costituirebbe dunque una valida strategia per tutelare la biosfera terrestre e salvare il pianeta!